Torneo sì, torneo no… Tante incertezze hanno accompagnato questi ultimi giorni di preparativi per il torneo di calcio cittadino della rete Scuole Senza Permesso. Le previsioni del tempo erano inclementi, (e si sono rivelate corrette), ma alla fine in quasi tutti ha prevalso il desiderio di giocare lo stesso, di non spegnere l’entusiasmo che cresceva soprattutto nei nostri ragazzi.

In effetti, con una puntualità quasi mai vista, 10 squadre con un po’ di formatori si sono presentate al campo per dare inizio alle “danze”. E tutto si è svolto bene fino alla fine, quando i tre vincitori sono stati “incoronati”. Ma qualche notizia su chi c’era ci fa comprendere la positività di questa giornata, anche se bagnata.

Iniziamo dalla squadra del Cantiere, presente da prima delle 9, desiderosa solamente di condividere una giornata di allegria e gioco e pronta a rifiutare qualsiasi “agevolazione” di gioco causata da ritardi o assenze di altre squadre. E poi, anche se rapidamente eliminati, ci hanno allietato con la loro allegria quasi per tutta la giornata.

E poi, Samarcanda, che ci ha portato l’unica squadra davvero “multinazionale”, composta da studenti di tantissime nazionalità diverse; anche loro presto perdenti ma davvero in pieno nello spirito della rete.

Itaca, invece viene da Corsico e con il suo drappello di giovani Egiziani non ha mai desistito dall’idea di giocare anche con la pioggia, e, anche se eliminata ai calci di rigore dopo sole due partite, ci ha dimostrato tutta la sua gioia di essere stata con noi.

Il fair-play, quest’anno non è davvero mancato, e vedere Fabio di Leoncavallo che faceva uscire dal campo ogni giocatore della sua squadra che in campo discuteva troppo animosamente, mi fa capire, che finalmente anche i giocatori stanno capendo lo spirito che sta alla base di questa iniziativa della rete.

Due zone di Milano, poi, Porta Genova e Rogoredo, con due scuole diverse (Arcobaleno e Rogoredo) si ritrovano al campo con due squadre davvero “sorelle”, tutte composte (per lo più) da giovani Egiziani di Tatun, un villaggio dell’oasi di El Fayoum; chi avrebbe mai pensato che due scuole di Milano potessero essere unite da un villaggio della campagna egiziana a migliaia di chilometri di distanza?? Arcobaleno poi, nasce davvero all’ultimo minuto: una squadra messa insieme, nella sera di sabato, dall’intraprendente capitano Hossam, che, a mezzanotte e mezza, chiama il giovane Osama per reclutarlo nella nostra formazione!

Questo come esempio di quale entusiasmo coinvolga i nostri ragazzi. Grande Alfabeti, perdente ma desiderosa di giocare fino all’ultimo, accompagnata da formatori davvero “a tempo pieno” che sfidano il tempo e anche la non giovanissima età pur di giocare, sì proprio giocare, con i loro “nipoti adottivi”!

Ma si sa, e si dice spesso: “La ruota gira…” Ed è proprio così per gli amici di Todo Cambia, che con grande serietà ci lasciano dopo il solo girone eliminatorio, dopo aver vinto coppe a volontà per un po’ di anni. Ma, a vantaggio di chi?

Sicuramente della Filef, recente formazione che, accompagnata da simpaticissime (anche se un po’ brontolone) formatrici si porta a casa la seconda iscrizione consecutiva nell’albo d’oro delle SSP; ma anche di Rogoredo, arrivata seconda, con lo stupore dell’insostituibile direttore Fabio, che era costretto a continuare a posticipare appuntamenti già presi per stare a godersi la scalata alla finale dei suoi giovani. Ma nelle nostre scuole nascondiamo anche dei veri e propri talenti! Chi si aspettava che alla “Tenda” avessero tra i formatori anche un vero e proprio arbitro federale!

Ma concludiamo proprio con gli arbitri, che dire: “Grazie Hamada!!!”, hai arbitrato 16 partite pressoché consecutive, e l’hai fatto con serietà e professionalità! Ma allora lo posso dire: AD AFFORI, DOMENICA 15 APRILE NON PIOVEVA, MA SPLENDEVA IL SOLE DELLA GIOIA DI STARE INSIEME!